Il campione di scacchi Magnus Carlsen ha pubblicato su X il risultato della sua partita testuale contro ChatGPT. Non un vero match di scacchi, ma una sfida tra uomo e intelligenza artificiale. La condizione posta dal campione norvegese era semplice: vinco se mangio tutti i tuoi pedoni senza perdere nemmeno un pezzo. 53 mosse più tardi, quindi, è arrivata la resa dell’IA di OpenAI.
I sometimes get bored while travelling pic.twitter.com/MmkEeCg0Xn
— Magnus Carlsen (@MagnusCarlsen) July 11, 2025
Sul suo profilo X, Carlsen ha condiviso l’ultima parte della conversazione, nella quale ChatGPT si congratulava per il suo livello di gioco. Fa sorridere che, secondo l’IA, il livello di Carlsen si attesterebbe tra i 1800 e i 2000 punti ELO. Peccato che il più grande giocatore di tutti i tempi abbia 2882 punti (attualmente 2839), record assoluto di ogni epoca. Per capire quanto questo punteggio sia incredibile, in videogiochi di scacchi per console come Chessmaster il livello più alto era tra i 2400 e i 2700.
Interessante anche il commento (ben più autorevole) di Carlsen sullo stile di gioco di ChatGPT: “Penso che hai giocato molto bene in apertura, con un intrigante sacrificio di un pezzo, ma non hai saputo portare avanti quel progetto”.
Ovviamente, ChatGPT non è Stockfish, né AlphaZero, DeepBlue o DeepMind: non è una IA istruita per gli scacchi. In realtà, non è istruita nemmeno per scrivere temi per gli studenti o lettere commerciali per i professionisti. Carlsen ha pubblicato la sua partita scrivendo “A volte in viaggio mi annoio”. Ecco, forse l’approccio del campione di scacchi è davvero il più adatto: usare l’IA come un compagno di viaggio, come un supporto e un aiuto, ricordando sempre che nulla può sostituirsi al nostro ingegno.
Lascia un commento