Il sogno caotico
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Il sogno caotico di Alessandro Michele: Vertigineux

Un’esperienza che allarga i confini del sogno, dell’immaginazione, cercando di rendere concreto tramite la moda

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Il sogno caotico del direttore creativo di Valentino, Alessandro Michele, che si cimenta nella sfilata di haute couture primavera/estate 2025, dandogli nome Vertigineux. Perché vertigine è la parola giusta per descriverla: frenetica, mai uguale a prima, in continuo cambiamento, così mutante da chiedersi se quello che si è visto è possibile basandosi sulla realtà.

Per la sfilata Alessandro Michele, prende spunto dagli archivi della maison, partendo dal passato e rendendolo proprio, in vista di un nuovo futuro.

48 look

Crea 48 look, che generano caos, completamente diversi tra loro, senza un apparente ordine logico.

I colori sono molteplici e in contrasto, accesi poi tenui. I volumi e gli elementi variano: gonne ampie, rigide, tessuti leggeri, plissé, maschere, seta, velluto, pizzo, piume, volant, fiocchi, tessuti lamé, frange, cristalli e maglieria.

L’atmosfera è quella di un sogno, fantastico, illogico, frenetico, impressionante, stravolgente.

L’inquietudine tipica dei sogni

In sottofondo l’opera “Romeo and Juliet”, che richiama il ballo dove i due protagonisti del racconto di Shakespeare, si incontrano innamorandosi. La base varia, prima ci sono cori profondi, poi un suono ripetuto, che si fonde con l’atmosfera, suscitando un’inquietudine tipica dei sogni. Il sogno caotico di Alessandro Michele.

L’ambientazione è oscura, con parole rosse sullo sfondo, non collegate tra loro,  che toccano vari argomenti, scorrono insieme a dei numeri che segnano ogni capo. E accompagnano le modelle, donando agli spettatori il senso di una fantasia che non è nitida, abbracciando il concetto di illusione.

Ogni abito è un mondo a parte, richiama più temi e li racchiude in sé, dando a un capo la possibilità di avere più valore contemporaneamente, essendo più cose allo stesso tempo, ma comunque un pezzo unico. Sembra di assistere alla sfilata di creature mistiche, che hanno un’interpretazione diversa per chiunque li osservi, che si sente stordito, inglobato in questo racconto,  teatrale.

Un’esperienza che allarga i confini del sogno, dell’immaginazione, cercando di rendere concreto tramite la moda, il surreale, rendendo sfocato il confine tra realtà e illusione.

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