Il 21/04/25 è scomparso Jorge Mario Bergoglio, noto con il nome ecclesiastico di Papa Francesco I, sovrano dello Stato del Vaticano dal 2013 al 2025. Il pontefice era da tempo malato di polmonite bilaterale e si è spento presso Santa Marta alle ore 7:35 di mattina.
Papa Francesco: la biografia
Era nato a Buenos Aires, in Argentina nel 1936. La storia della della famiglia di Jorge Mario Bergoglio è simile a quella di tante altre, partite dall’Italia, dalla provincia di Asti, nei primi anni del Novecento per cercare fortuna nel continente americano. Diplomatosi chimico, entra in seminario nel 1958, si laurea in filosofia nel 1963 e sei anni dopo è ordinato sacerdote.
Nominato vescovo ausiliare di Buenos Aires, il 20 maggio 1992, da Giovanni Paolo II, lo stesso pontefice lo crea cardinale sei anni più tardi. In questo periodo si segnala per il suo stile semplice e per la profonda vicinanza ai poveri e agli infermi. Negli anni bui della dittatura militare s’impegna per dare protezione ai religiosi perseguitati.
Già tra i favoriti al conclave del 2005, in seguito alla clamorosa rinuncia di Benedetto XVI, viene eletto Papa il 13 marzo del 2013, al quinto scrutinio. Primo successore di Pietro gesuita e primo pontefice originario del continente americano, rompe una tradizione secolare nell’assumere un nome mai utilizzato in precedenza. Spiega così la scelta di Francesco:
In relazione ai poveri ho pensato a Francesco d’Assisi. Poi, ho pensato alle guerre, mentre lo scrutinio proseguiva, fino a tutti i voti. Francesco è l’uomo della pace. E così, è venuto il nome, nel mio cuore: Francesco d’Assisi. È per me l’uomo della povertà, l’uomo della pace, l’uomo che ama e custodisce il creato; in questo momento anche noi abbiamo con il creato una relazione non tanto buona, no?
Anche da Papa mantiene la sua proverbiale semplicità nei gesti quotidiani e nell’approcciarsi ai fedeli. Tra i primi provvedimenti: l’avvio di un progetto di riforma della curia e dello IOR (Istituto per le Opere di Religione). Quest’ultimo in risposta ai numerosi scandali finanziari del passato recente e remoto; la riforma del codice penale; misure di maggiore contrasto ai casi di pedofilia nel clero.
L’8 dicembre 2015 inaugura un giubileo straordinario, indetto ad aprile dello stesso anno (con la bolla Misericordiae Vultus) e dedicato alla misericordia, che termina il 20 novembre 2016.
Sono quattro le sue encicliche: Lumen fidei (2013), Laudato si’ (2015, dedicata all’ambiente, “casa comune”), Fratelli tutti (2020) e Dilexit nos (2024).
Papa Francesco e il suo amore per il calcio
Tessera numero 88.235 del San Lorenzo e un rapporto saldo e duraturo con uno dei cardini del tessuto sociale del suo quartiere di Buenos Aires. Il primo papa proveniente dal meridione del mondo ha da sempre avuto un legame solidissimo con lo sport, e in particolare con il calcio.
Una squadra, quella del San Lorenzo, fondata per volontà di un parroco e che presenta i colori sociali dell’azzurro e del rosso delle vesti di Maria Ausiliatrice. Un richiamo alla Vergine che ha rappresentato un altro dei capisaldi della carriera ecclesiastica e del pontificato di Francesco I.
Nell’arco di pochi mesi dall’elezione al soglio pontificio, il San Lorenzo vince il campionato argentino e la prima Copa Libertadores della sua storia (equivalente sudamericano della Champions League). Molti tifosi definirono l’impresa nella principale competizione del Sud America come un “miracolo” dettato dalla benedizione del Santo Padre.
Bergoglio non si arrogò però alcun diritto sulla vittoria della sua squadra del cuore. Accolse la delegazione della squadra in Vaticano, emozionato come solo un tifoso poteva essere.
Come ogni Vescovo di Roma prima di lui, infine, durante il pontificato ha mantenuto sempre rapporti cordiali con le due squadre della Città Eterna. Il cuore di Francesco, però, non è né giallorosso né biancoceleste, ma pulsa calcisticamente solo per il “suo” San Lorenzo.
La Lega Serie A, per commemorare la scomparsa di Bergoglio, ha rinviato le gare in programma nel Lunedì di Pasquetta.
La malattia del Papa
È chiaro che la salute di Papa Francesco sia stata motivo di preoccupazione per milioni di credenti in tutto il mondo, e non solo negli ultimi drammatici mesi.
Nella vita del Pontefice non sono purtroppo mancati i problemi di salute, come si l’operazione al polmone subita da ragazzo, poi la ricorrente sciatalgia e, qualche anno fa, l’operazione alla cataratta. Inoltre da circa un anno il Papa soffre di gonalgia, ovvero un dolore al ginocchio che lo ha costretto a muoversi in sedia a rotelle o ad aiutarsi col bastone.
All’età di 21 anni, in seguito a una grave forma di polmonite, gli venne asportato a Buenos Aires il lobo superiore del polmone destro a causa di tre cisti. A quell’epoca malattie polmonari come infezioni o polmoniti erano curate chirurgicamente per la scarsità di antibiotici.
Anche per questo motivo, i vaticanisti lo avevano escluso dalla lista dei papabili durante il Conclave della sua elezione, nel 2013.
Prime preoccupazioni
Un problema ricorrente, per Papa Francesco, sono i dolori dovuti all’infiammazione del nervo sciatico, che lo mettono in difficoltà anche nella deambulazione o ne limitano la possibilità di inginocchiarsi.
Un riacutizzarsi della sciatalgia, nel periodo tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021, ha anche costretto il Pontefice a non poter assistere ad alcune celebrazioni nella basilica di San Pietro.
Nel corso del 2019, in gran segreto, Papa Francesco si è sottoposto a un piccolo intervento di cataratta agli occhi. L’operazione chirurgica è avvenuta alla Clinica Pio XI, a Roma. Si concluse così, dopo più di un anno di voci e smentite, il giallo della piccola operazione alla quale si doveva sottoporre il Pontefice.
A sorpresa, il 4 luglio 2021, dopo aver condotto normalmente in piazza San Pietro l’Angelus domenicale, Papa Francesco si recò al Gemelli per un intervento chirurgico programmato per una stenosi diverticolare sintomatica del colon.
Papa Francesco e gli ultimi giorni
Era uscito dall’ospedale il 23 marzo, dopo 38 giorni di ricovero. La sua salute sembrava oramai compromessa, ma ciò non ha impedito a Papa Francesco di affrontare gli impegni ecclesiastici ed istituzionali della Pasqua.
Incontri culminati con la visita del Vicepresidente degli Stati Uniti d’America JD Vance, proprio nel giorno della Domenica Santa.
Ora i fedeli cattolici attendono indicazioni da parte della Santa Sede in merito al Conclave e all’organizzazione in merito al Giubileo 2025, ancora in corso.
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