Un viaggio in Mongolia è sicuramente affascinante e intrigante, ma anche faticoso, se non estenuante. L’antico epicentro dell’impero più grande mai conosciuto, infatti, abbraccia un territorio vasto e profondamente diversificato. I costi della vita, assai contenuti, hanno reso la Mongolia una meta turistica ambita per i cacciatori di avventure e amanti della natura. Se l’Islanda sta progressivamente perdendo presenze turistiche a causa dei costi elevati, forse è il momento di guardare ad Oriente.
Cultura e società
La Mongolia non è solo natura, tra steppe e deserto, ma soprattutto cultura e storia. La popolazione mongola è da sempre nomade, e pratica prevalentemente attività legate all’allevamento e all’agricoltura. Nonostante il vastissimo territorio, la popolazione supera di poco i tre milioni di persone. È pertanto il paese meno densamente popolato al mondo. La maggior parte della popolazione vive nella capitale Ulaan Baatar, che raccoglie circa metà dei mongoli.
La natura nomade si manifesta anche nelle abitazioni: un viaggio in Mongolia non può prescindere da una notte in una Iurta. Una capanna che poggia tappeti di feltro di lana di pecora su uno scheletro di travi di legno. Il modello più moderno ha però una costruzione in metallo, che la rende più solida e facilita lo spostamento e l’assemblaggio.
Quando organizzare un viaggio in Mongolia
Se si sta pianificando un viaggio in Mongolia, e si vogliono visitare tutti i luoghi della sua il periodo migliore è sicuramente l’estate. Clima mite e un vento piacevole rendono i mesi estivi i migliori per un lungo e piacevole soggiorno.
In particolare, nella seconda settimana di luglio, tra l’11 e il 13, il Naadam chiama a raccolta il popolo mongolo nella capitale. I giochi mongoli, anche conosciuti come “I tre giochi da uomini”, sono la manifestazione culturale più importante della nazione. Gli atleti si sfidano nel tiro con l’arco, nella corsa con i cavalli e nel Khapsagay, la lotta tradizionale mongola.
Soyombu
Il simbolo onnipresente e impossibile da non notare durante un viaggio in Mongolia è il Soyombu.
Presente sulla bandiera, sulle targhe delle macchine e su diversi cartelli, è un simbolo che manifesta l’unione e la forza del popolo mongolo.
Presenta al suo interno dieci elementi fissi: due triangoli, due rettangoli verticali, due rettangoli orizzontali, una fiamma, il sole, la luna e il taijitu.
Il sole e la luna richiamano il tengrismo, l’antica religione del popolo mongolo che venerava il Dio Cielo. Mentre il taijitu, anche conosciuto come simbolo dello yin e dello yang, indica complementarietà tra le varie anime della Mongolia, oltre alla compresenza tra bene e male, tra luce e oscurità. Un concetto che richiama il taoismo e molte altre filosofie orientali.
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