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Comunità di Sant’Egidio: un progetto di arte e disabilità

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La proposta formativa della Comunità di Sant’Egidio(CSE) approfondisce i temi della solidarietà, della conoscenza del mondo e della convivenza attraverso incontri tematici con le giovani generazioni, mettendo a disposizione l’esperienza di persone affette da una disabilità mentale, i luoghi e le azioni che vengono svolte a sostegno dei più fragili.

Conoscere una nuova realtà nelle scuole

La Comunità di Sant’Egidio nasce a Roma nel 1968 con l’intento di portare solidarietà ai poveri e lavorare per la pace a Roma, in Italia e in più di 70 paesi dei diversi continenti. La CSE ha sempre avuto una grande attenzione per i giovani e il mondo della scuola per trasmettere importanti valori.

A Roma molte scuole secondarie e di I e II grado hanno incluso nei loro programmi didattici le proposte della CSE attraverso incontri tematici durante l’anno scolastico, sia in orario scolastico che extrascolastico. Questa esperienza dimostra che l’incontro con i più deboli aiuta i ragazzi a crescere e avere un’attitudine positiva verso gli altri. Conoscere il mondo in cui viviamo, studiare le problematiche dei diritti umani, incontrare chi è diverso da sé aiuta a sfruttare meglio le proprie capacità e risorse.

Crescere con un’attitudine solidale dall’altra parte contribuisce a spegnere quell’aggressività e quel rifiuto verso la debolezza e la diversità che è alla base di molti comportamenti legati al bullismo. I giovani imparano così a incontrare tante realtà e non aver paura della debolezza e della fragilità.

Laboratori di sentimenti e comunicazione

Più di trent’anni di amicizia della Comunità di Sant’Egidio con un crescente aumento di persone con disabilità mentale, sfatano vari luoghi comuni sullo svantaggio relazionale e cognitivo, e sono diventati iniziative a difesa della vita e della dignità delle persone disabili portati avanti dai volontari della Comunità a titolo gratuito.

I laboratori d’arte sperimentale della CSE sono nati come luoghi formativi e di studio, di apprendimento delle tecniche artistiche, di comunicazione e sperimentazione, tenendo conto dei diversi livelli d’istruzione e non valutando le condizioni fisiche e mentali di ciascun partecipante. Nel corso degli anni, questi laboratori sono diventati luoghi di relazione e comunicazione, dove si lavora sui sentimenti, pensieri e capacità sconosciute. Nei laboratori si crea, si studia, si comunica e si lavora alla ricerca di codici espressivi e personalizzati.

Ad esempio, nel quartiere di Laurentino 38 è presente uno dei laboratori d’arte della Comunità di Sant’Egidio. La proposta presentata consiste di creare una collaborazione fra questa realtà della CSE e la scuola.

Gli obiettivi

Questo progetto significativo propone e persegue delle finalità volte alla partecipazione degli studenti alle diverse attività svolte nei vari laboratori. Questa partecipazione rappresenta un’opportunità anche per gli studenti disabili dell’ultimo anno, per continuare un percorso culturale ed evitare una situazione di esclusione dopo la fine del percorso scolastico. I vari obiettivi consistono nel:

  • Far conoscere la realtà nei laboratori per le persone con disabilità fisiche e mentali.
  • Spiegare come l’espressione dell’arte possa essere utilizzata per l’integrazione nella società delle persone disabili e per far emergere i loro sentimenti e pensieri.
  • Lavorare sui linguaggi alternativi e aumentativi, nella conoscenza dell’altro e nell’apertura relazionale.
  • Condividere percorsi di autonomia che vedono le persone disabili come protagonisti e produttori di cultura e integrazione.
  • Sviluppo di percorsi didattici e culturali, legati ai temi delle mostre artistiche che vengono realizzate basandosi su temi cari alla CSE, come la sostenibilità, il rapporto generazionale, la sfida di pace e convivenza, il contrasto alle disuguaglianze e altri argomenti profondi.

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Articoli scritti
Sofia Ricci

Studentessa del Sistema Moda dell'Istituto Leon Battista Alberti. Vorrei realizzare tutti i miei sogni, ma cerco di restare con i piedi per terra. Spoiler: non ci riesco.

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