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Lo Yoga e i suoi segreti

La pratica di questa disciplina spiegata da un’esperta

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Oggi, 21 Giugno, si celebra la Giornata Internazionale dello Yoga. Questa disciplina, che risale a tempi antichi, è resistita fino ad oggi, mutando in vari aspetti, ma mantenendo lo stesso fine: la serenità. Un’esperta del settore, Claudia Carnevale, insegnante certificata di Hatha Yoga dal luglio 2021, ci ha parlato di questa disciplina e del suo valore, dando un’idea più chiara di questa pratica, aiutando a comprenderne la sua vera essenza. Di seguito, ciò che ci ha insegnato.

Lo Yoga

Lo yoga è una disciplina nata in India che comprende una parte fisica, di movimento, che si lega alla respirazione e alla meditazione. Il suo nome deriva da Yug, radice indoeuropea da cui viene anche giogo, con il senso di “controllo”.

Nasce dalla necessità dell’uomo di cercare un modo per gestire la sua mente. Ha lo scopo di insegnare a controllare il flusso di pensieri costanti, sempre presenti nella testa, per portare a raggiungere uno stato di beatitudine, o per meglio dire, secondo i saggi, di illuminazione. Nella vita di tutti i giorni la pratica può aiutare a stare meglio, aiutando a gestire con più tranquillità la quotidianità. Infatti, può svolgere un ruolo fondamentale nella valutazione dei propri pensieri intrusivi, e nella considerazione di ciò che è stato nel passato, evitando di rimuginarci sopra, e di ciò che sarà nel futuro. Lo yoga permette di sgombrare la mente e liberarsi.

Si è nel tempo sviluppato in vari rami, che in realtà non comprendono obbligatoriamente una parte fisica, come il Bhakti Yoga, uno yoga prettamente devozionale e spirituale. In Occidente la variante prevalentemente conosciuta è l’Hatha Yoga, che si inserisce nella tradizione del Raja Yoga, e che invece prevede anche la parte di pratica fisica.

Le origini

Le sue origini non sono certe, si aggirano probabilmente in un periodo risalente a qualche secolo prima di Cristo, ma secondo molti in India risale a tempi ancor più antichi. Studi recenti hanno datato la sua diffusione in India in contemporaneità con la presenza dei grandi filosofi dell’antichità in Europa, come Socrate. Grandi asceti che volevano trovare risposte ai loro dubbi, fondamentalmente sul senso della vita. Così si ritiravano dalla vita quotidiana per indagare il loro spirito, e giungere ad uno stato di illuminazione. Questa illuminazione era ricercata, perché considerata un punto di beatitudine, caratterizzata dall’assenza di sofferenza

Con il passare degli anni, l’elaborazione di testi importanti ha sistematizzato questa disciplina, portandola su carta, poiché fino a quel momento, come tutte le filosofie, era stata tramandata per tradizione orale.

Tra i testi fondamentali per l’Hatha Yoga, ci sono gli “Yoga Sutra” di Patanjali, che trattano le basi dello yoga di oggi, lo yoga degli otto rami. Questa suddivisione definisce le fasi per raggiungere uno stato di illuminazione. Possono essere considerati passaggi consequenziali, uno l’evoluzione dell’altro.

Il tutto comincia con dei principi morali che regolano la condotta dell’essere umano nel mondo, chiamati Yama. Poi i Niyama, che riguardano la condotta rispetto a se stessi, come una forma di autocontrollo che ci si impone. Dopo ci sono gli Asana, che trattano la parte fisica, e il Pranayama, la regolazione della respirazione. Si arriva poi alla ritrazione dei sensi, Pratyahara, che permette alla mente di allontanare gli input esterni e concentrarsi su un unico punto (Dharana), un oggetto, un pensiero, il proprio respiro, e giungere così a Dhyana la meditazione pura, la contemplazione, che porta ad una liberazione per la mente. Infine il culmine della pratica, il Samadhi, l’illuminazione, la trascendenza completa.

I benefici dello Yoga

Al giorno d’oggi, dove la vita è più frenetica, e i gradi di illuminazione diventano ancora più difficili da raggiungere, anche solo cinque minuti di meditazione possono essere importanti per sgombrare la mente da ciò che è superfluo. Il sapersi concentrare sul respiro aiuta a ricavarsi un momento di serenità ogni giorno, dedicato solo a se stessi, per coltivare il proprio benessere. È un modo per ritagliarsi il proprio spazio e rilassarsi, per fermare il tempo tra lavoro e faccende da sbrigare. Inoltre, può beneficiarne anche l’aspetto spirituale, perché anche se non si segue una religione, e in questo caso non c’è la presenza di nessuna divinità in questa dottrina, lo spirito viene automaticamente curato tramite gli strumenti della pratica e della meditazione.

Il beneficio lo percepiscono anche gli altri, per la calma che si mantiene nel rapporto con l’esterno. Cambia la filosofia con cui si affronta la vita: uno dei principi fondamentali dello yoga è il non attaccamento, inteso come attaccamento a pensieri, oggetti, situazioni. Si capisce come fare un passo indietro davanti a ciò che succede e comprendere che si può controllare se stessi, ma non le azioni degli altri o quello che la vita può far capitare. Così si affrontano in maniera più leggera tutte le vicende che possono portare disagio. Inoltre la consapevolezza della respirazione non è scontata, e permette di conoscere meglio il proprio corpo, migliorando la resistenza della mente in termini di concentrazione.

Fondamentale: la costanza

La parte più difficile di questa disciplina è la costanza: non si può raggiungere a pieno alcun beneficio se non si pratica tutti i giorni la meditazione o la parte fisica. L’importante è provare e riprovare, acquistando col tempo anche una certa flessibilità. Non ci si può aspettare di arrivare all’illuminazione dopo tre sedute di yoga. L’allenamento costante accresce la capacità dei benefici.

All’inizio potrà essere complicato anche mantenere una posizione immobile per cinque minuti, soprattutto per i mille stimoli che ormai riceviamo incessantemente tutti i giorni, che hanno aumentato la necessità di continui motivi per occupare la mente. Non ci si deve fermare alle prime difficoltà: se una posizione non riesce, non ci si deve arrendere, ma praticarla tutti i giorni. Infatti, la presenza della parte fisica dona la possibilità anche ai più iperattivi di approcciarsi con più facilità, offrendo uno spunto per cominciare. È una pratica introspettiva che aiuta a conoscersi.

La meditazione

La meditazione è il vero cuore dello yoga. Anche se in Occidente lo yoga è una pratica prevalentemente con uno sviluppo fisico, vista come una ginnastica, in realtà il suo fine è ben diverso. Principalmente, la pratica fisica aiuta a liberare il corpo dai blocchi energetici, facendo fluire le energie, ma questo è solo un passaggio per allenare il corpo ed arrivare progressivamente anche solo a stare fermi in una posizione, preparandosi alla meditazione. La meditazione è il punto principale dello yoga, e racchiude al suo interno l’essenza di questa pratica: l’assenza di sofferenza e la beatitudine. Il percorso non sta nel fare bene una posizione, ma riguarda altro, la contemplazione.

Inizialmente si comincia controllando il respiro o ci si concentra su un gancio per tenere la mente concentrata fino a percepire un distaccamento dal resto.

Una sessione di Yoga

Durante una sessione di yoga, il pensiero si rivolge solo ed esclusivamente al presente, a quello che si sta facendo in quel momento. Il cervello attiva il sistema parasimpatico. Il sistema nervoso è diviso in sistema simpatico, che regola i meccanismi primordiali di lotta o fuga, e il sistema parasimpatico del riposo e del recupero, che sì innesca nei momenti di calma, con cui la mente si rigenera a livello cellulare e il corpo si riprende dallo stress. Due sistemi che si dovrebbero alternare in maniera equa per avere un equilibrio.

Ma il corpo non si è evoluto come il mondo, e per questo la risposta ad un leone nella savana che attacca, attentando alla nostra vita, è la stessa di un autobus che ritarda. Questo genera un cumulo di stress che, se non gestito, può portare allo sfinimento, complicando la vita. Lo yoga offre la possibilità di liberarsi da questo stress.

All’inizio della seduta c’è un primo riscaldamento, poi la parte dei “saluti al Sole”, per attivare tutte le parti del corpo. Dopo si può lavorare per raggiungere una posizione apice, o sulle parti singole del corpo. Ogni movimento è segnato da una parte espiratoria e inspiratoria. Nella parte finale, c’è la posizione di Shavasana, dove il corpo si rilassa dal movimento fisico. Dopo la pratica fisica, generalmente si lavora sul Pranayama, dove tramite varie tecniche si impara a respirare, per arrivare alla meditazione vera e propria.

Pratiche online, esperienza dal vivo e consigli

Lo yoga può cominciare anche da un tutorial online, accertandosi che si tratti di istruttori certificati. Il punto è che nell’online si rischia di curare eccessivamente la parte estetica, perdendo il senso della pratica. Rapportandosi ad un istruttore dal vivo, si può passare più facilmente dalla parte fisica al conoscimento più approfondito della parte spirituale. E questo, oltre ad essere utile per la correzione della pratica, garantisce un’esperienza completa, ed è quindi importante trovare un’insegnante che sappia accompagnare anche nella parte della meditazione

Un consiglio è provare esperienze diverse. Nello yoga ci sono tanti stili diversi e ognuno ha delle caratteristiche proprie, quindi sperimentare è la chiave. 

Tra i suoi principi c’è anche la non violenza, e per questo molti praticanti hanno smesso di mangiare carne e pesce; non perché sia richiesto, ma per non esercitare alcun tipo di violenza, nemmeno sugli animali.

Consigli di lettura

I libri per approcciarsi a questa disciplina sono molti. Tra i consigliati: “Il cuore dello yoga” del maestro T. K. V. Desikachar, degli inizi del Novecento, che commenta gli Yoga Sutra, aiutando a comprendere i suoi insegnamenti in una visione più moderna.

Un’altra opera è la “Bhagavadgītā” all’interno del “Mahābhārata”, un’epopea indiana che spiega al meglio la parte filosofica dello yoga, tramite il dialogo tra Arjuna e Krishna. Emmanuel Carrère, un autore francese, parla in “Yoga” della sua esperienza personale, aiutando il lettore a sentirsi più coinvolto in questa disciplina.

Infine, “Embrace Yoga’s Roots” di Susanna Barkataki che spiega le radici dello yoga e come è mutato nella sua migrazione, affrontando il tema dell’appropriazione culturale.

Così questa disciplina ci apre un nuovo mondo, di calma e relax, tramite la perseveranza e la concentrazione. Sarà una svolta, o almeno un primo piccolo passo, per vivere meglio?



 

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