Il 7 ottobre del 1571 ci fu la più grande battaglia navale della storia moderna, durante la quale l’artiglieria europea ebbe la meglio sulla marina ottomana. Ma che cosa è successo? E soprattutto, come ci si è arrivati?
Che cos’è la battaglia di Lepanto?
La battaglia di Lepanto fu combattuta il 7 ottobre 1571, dagli Ottomani contro la Lega Santa, che riuniva, sotto la guida di Giovanni d’Austria, le potenze cristiane. Fu uno degli eventi principali della guerra di Cipro, che ebbe luogo dal 1570 al 1573. Circa 400 navi e più di 100.000 uomini si affrontarono nel Golfo di Corinto, presso la località d Lepanto.
Lo scontro si inserisce in un lungo processo di espansione ottomana nel Mediterraneo. In particolare in una campagna ottomana per la conquista dell’isola di Cipro, all’epoca ancora in possesso dei veneziani.
Le cause
È iniziato tutto durante l’ascesa dell’Impero Ottomano che, tra il 1400 e il 1500, conquistò Costantinopoli (l’attuale Istanbul), l’Anatolia e vasti territori in Medio Oriente, Nord Africa e Penisola balcanica, confermandosi come la principale potenza militare dell’epoca, e ciò spaventò gli Stati europei. Venezia combatté tre guerre contro gli ottomani tra il 1463 e il 1540, e in una di queste fu costretta a cedergli numerosi territori, tra cui quelli del Peloponneso, mantenendo però il dominio su Cipro.
Tutto bene fino a quando, nel 1570, Selim II invase Cipro. Conquistò la città di Nicosia e si affrettò ad assediare Famagosta. La pace tra Venezia e l’Impero Ottomano era finita, la Repubblica era costretta a cercare alleanze per poter contrastare l’imponente flotta ottomana.
Il 7 ottobre
L’ala sinistra dei cristiani è composta da 64 galee venete al comando di Agostino Barbarigo. Sull’ala destra vi sono le 54 galee genovesi comandate da Gianandrea Doria, mentre la posizione centrale è occupata da altre 64 galee ai comandi di Don Giovanni D’Austria per gli spagnoli, Sebastiano Venier per i veneziani e Marcantonio Colonna per i pontifici. Infine, la retroguardia cristiana, posizionata dietro il blocco centrale, è composta da 30 galee agli ordini del marchese di Santa Cruz.
La disposizione turca è a specchio rispetto a quella cristiana. A destra si pone il governatore di Alessandria Mehemet Shoraq, con 52 galee e 2 galeotte, a sinistra il Pascià di Algeri Uluc Alì, con 61 galee e 32 galeotte, e al centro Alì Kapudan Pascià con 87 galee e 2 galeotte. Le retrovie turche sono formate da 8 galee.

L’unico comandante sopravvissuto della flotta ottomana è Uluc Alì, riuscendo a salvare più di 30 galee. Le perdite turche ammontano a 25.000 morti, 30 galee affondate e 100 catturate, mentre sul fronte opposto, i cristiani, perdono 7.500 uomini e 15 navi. Come si può notare dalle cifre, lo scontro si è concluso con la vittoria da parte dei cristiani.
Le conseguenze
La Battaglia di Lepanto ebbe conseguenze significative per l’Europa e il Mediterraneo, ma la vittoria della Lega Santa bloccò l’espansione dell’Impero Ottomano nel Mediterraneo occidentale. Il 7 marzo 1573, viene firmato a Costantinopoli il trattato di pace tra Venezia e l’Impero Ottomano: Venezia rinuncia al possesso di Cipro ed alla fortezza di Sopotò e deve pagare un tributo tra i 1000 ed i 1500 ducati per il possesso di Zante oltre ad un risarcimento di guerra pari a 300.000 ducati.
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