Un uomo, una tenda, uno zaino e un asino. Così comincia la storia di Adam Lee. Lee, dopo essere stato lasciato, con il cuore a pezzi, decide di partire per un lungo viaggio.
Accompagnato da un asino, vuole attraversare a piedi il Regno Unito, cominciando dall’estremo Nord della Scozia, a Cape Wrath, in direzione di Dorset, sulla costa meridionale. Un’esperienza che lo ha portato in posti sconosciuti, tra gente nuova, sempre seguito dal suo valoroso destriero. Un percorso che gli ha fatto ritrovare, secondo quanto ha dichiarato, la fiducia nel mondo.
Riflessioni sull’asino amico
Alla fine di una relazione, soprattutto se importante, la persona lasciata vive una perdita. Chi era una costante nella quotidianità, di colpo poi sparisce.
Certo, non è un accadimento di cronaca sconcertante, ma la vicenda porta spontaneamente ad alcune riflessioni. Un uomo che aveva perso la fiducia nell’umanità la ritrova in un animale che, a differenza dei suoi simili, è un compagno silenzioso e fedele per natura. Ma quanto vale una fiducia ritrovata, se la si ritrova al di fuori del “normale”? Come si sentirà Adam Lee tra gli umani, nel mondo di tutti i giorni, senza il suo asino? Di certo non se lo può portare in giro tutti i giorni.
Ha ritrovato la fiducia, ma avendola trovata in un animale che non può avere con sé per ovvie ragioni, nella sua vita, tra gli umani, non finirà per perdere nuovamente quello che aveva trovato? Quando, facendo un esempio, a lavoro o in un parco, si sentirà solo perché l’unica opzione che gli aveva fatto trovare conforto, non è accanto a lui?
E poi si sa, oltre alle miliardi di conoscenze che si fanno tutti i giorni, che possono essere superficiali, ci sono i rapporti veri. Dove ci si ascolta e si condivide. Un modo per sentirsi meno soli. È proprio per questo che i compagni fidati, sono rari e unici. E Adam Lee ha trovato il suo compagno fidato.
Compagni fidati e solitudine
Quando si incontrano sul proprio cammino persone del genere, o come in questo caso un asino, è importante non farseli scappare.
È questo che nella storia di Adam Lee mette un velo di tristezza, il fatto che un uomo abbia dovuto cercare la fiducia al di fuori della società in cui vive, che lo ha fatto sentire invece abbandonato. Probabilmente si sentiva solo.
La solitudine non è la scelta migliore per l’uomo, che è un animale sociale, vuole sentire di appartenere, e ha il bisogno di rapportarsi con gli altri. È anche per questo che basta poco. È bastato un asino.
Ormai tutti hanno i loro problemi, e non gli interessa di sentirne in aggiunta.
Gli animali, invece, sono fedeli, se gli si dà il cibo restano, e sono disposti all’ascolto, non possono fare altro. Certo, di contro non possono rispondere o esternare i loro pensieri e non hanno una volontà propria, o una personalità. È il prezzo da pagare per un po’ di ascolto e compagnia sinceri?
Forse nel mondo ci dovrebbero essere più asini.
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