Crash Bandicoot
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Crash Bandicoot: un classico senza tempo è davvero senza futuro?

Il marsupiale arancione più famoso al mondo è di nuovo fermo ai box: nessun nuovo gioco in sviluppo. Eppure, le ultime uscite hanno riscosso grande successo.

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Crash Bandicoot è di nuovo fermo ai box, dopo aver ricevuto due remake e un capitolo originale nell’arco di quattro anni, con un discreto successo di vendite. Il classico senza tempo creato da Naughty Dog negli Anni 90 è quindi nuovamente senza futuro? Cerchiamo di rispondere a questa domanda, analizzando i perché di questo nuovo blocco creativo per il marsupiale arancione.

Da mascotte di PlayStation al letargo

Nato per essere il rivale di Sonic e Super Mario, Crash è stato a lungo la mascotte di PlayStation, soprattutto nei primissimi anni. La particolarità del platform di casa Naughty Dog era la presenza di differenti stili di gameplay: in alcuni livelli, infatti, il marsupiale correva verso la telecamera, mentre in altri tornava a presentare una più semplice inquadratura “a scorrimento laterale”, e in altri ancora si allontanava dallo spettatore, con una camera fissata sulla schiena.

In appena quattro anni, la Universal produsse ben quattro giochi: Crash Bandicoot, Crash 2: Cortex Strikes Back, Crash 3: Warped e CTR: Crash Team Racing, un gioco di kart sul modello di Mariokart. Cristalli, gemme, reliquie del tempo: una formula perfetta che sembrava perfezionarsi uscita dopo uscita. Poi l’abbandono da parte di Naughty Dog e alcune scelte discutibili di Universal hanno minato la qualità dei giochi, allontanando progressivamente il pubblico dei fan del marsupiale. Le uscite multipiattaforma “Crash on Titans” fu il definitivo requiem per la serie: l’ormai ex mascotte di Sony fu portata al letargo forzato, in attesa di tempi migliori.

Crash Bandicoot è tornato!

Crash tornò nel 2017 con la N. Sane Trilogy, un remake dei primi tre capitoli sviluppato da ActiVision. L’operazione nostalgia ebbe subito un grandissimo ritorno di pubblico, con più di dieci milioni di copie vendute in pochi mesi. E sulla scia di questo successo, Beenox sviluppò il remake di Crash Team Racing, lo spin-off di guida sui kart, potenziato dal comparto online.

Tutto sembrava dunque pronto per un nuovo capitolo originale. E nel 2020 uscì proprio Crash 4: It’s About Time, che raccolse immediatamente un ottimo successo. Il pubblico cominciò allora a parlare di un possibile ritorno del marsupiale nel 2023, con un fantomatico Crash 5.

Sony Playstation” di Maciej Korsan/ CC0 1.0

Un nuovo errore, un nuovo letargo: e ora?

Ma nel 2023 non uscì Crash 5, bensì Crash Team Rumble. Un disastro. La formula del gioco era quella dei vari Paladins, Smite e simili: un hero-shooter online, con partite quattro contro quattro. Le vendite non permisero a Toys for Bob di replicare il successo di It’s About Time, portando alla cancellazione di ogni altro progetto riguardo Crash. Nell’epoca in cui le IA stanno cominciando a soppiantare gli sviluppatori e i programmatori, non è una grande idea copiare formule e generi già abusati.

Su internet i fan sono scatenati: si parlava di un crossover con Spyro, altra mascotte della prima PlayStation. Tutto bloccato, con il marsupiale arancione ridotto nuovamente a un letargo forzato. Eppure, la formula platform del quarto capitolo aveva colpito per l’elevato livello di sfida e le innovative scelte di gameplay.

Di base, la storia di Crash è costellata di piccoli capolavori e cocenti delusioni. Crash, in fondo, nasce e cresce proprio su PlayStation, e i fan attendono da trent’anni che Sony faccia il grande passo, acquistando i diritti del marsupiale più famoso al mondo. Astro Bot ha da poco vinto il premio come Gioco dell’Anno 2024, e Crash ha la potenzialità per essere nuovamente la stella di punta di PlayStation.

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Articoli scritti
Andrea Lambertucci

Professore di Italiano e Storia presso le classi della Sezione Moda dell'Istituto Alberti. Eterno sognatore, inevitabilmente curioso. Appassionato di cinema, sport, viaggi e videogiochi. So fin troppo bene di non sapere.

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