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Che effetto ha ChatGPT sul nostro cervello?

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Con il passare del tempo, la tecnologia è entrata nelle nostre vite diventando ormai indispensabile, anche per la minima stupidaggine. In particolare ChatGPT, l’intelligenza artificiale più usata al mondo, sta avendo un forte impatto sul nostro cervello, limitando le sue capacità. Ma quali sono le conseguenze al riguardo?

L’impatto di ChatGPT sul cervello

Lo studio del Mit meta lab, condotto dalla ricercatrice Nataliya Kosmyna, ha cercato d’identificare gli effetti di ChatGPT sul cervello tramite un esperimento sociale. È stato chiesto a 54 studenti di scrivere un saggio tratto da un test per le ammissioni alle università degli USA. Successivamente sono stati formati tre gruppi: il primo ha usato ChatGPT, il secondo ha usufruito di motori di ricerca tradizionali e il terzo ha potuto sfruttare solamente le proprie risorse mentali.

La prima fase dell’esperimento prevedeva tre sessioni dove veniva richiesto a tutti gli studenti di completare lo stesso compito. Sono state valutate sia le capacità cognitive che il carico di lavoro mentale di ogni soggetto attraverso colloqui, valutazione dei testi da parte di alcuni insegnanti e sistemi di punteggio automatizzati.

Nella seconda fase, è stata aggiunta una quarta sessione. Stessa traccia della fase precedente, con la differenza che gli studenti che prima avevano avuto accesso all’IA non potevano più usufruirne, e viceversa. Dai risultati è emerso che:

  • Il gruppo che non ha utilizzato la tecnologia ma ha sfruttato solo le proprie conoscenze, ha mostrato i migliori risultati e connessione celebrale maggiori.
  • Il gruppo che ha usato motori di ricerca tradizionali ha raggiunto risultati intermedi.
  • Il gruppo che ha utilizzato ChatGPT ha riportato una connettività celebrale più bassa di tutti gli altri.

I risultati di questo esperimento hanno dimostrato che i partecipanti che hanno utilizzato successivamente l’IA hanno mostrato una grande capacità di ricordare, mentre quelli che hanno avuto prima l’accesso hanno riscontrato molta più difficoltà nel ricordare ciò che avevano scritto 5 minuti prima.

L’intelligenza artificiale nelle scuole

Dall’esperimento si è raggiunta anche l’idea di attivare l’intelligenza artificiale come strumento per scopi didattici, ma che non può sostituirli senza conseguenze. È inevitabile però che l’uso eccessivo della tecnologia possa portare a una dipendenza e creare un possibile “debito cognitivo“, ossia l’indebolimento delle funzioni cognitive come la memoria, l’attenzione e la capacità di problemsolving.

Nonostante la maggior parte degli intervistati abbia dato una recensione positiva a ChatGPT, il 95% ritiene che il suo utilizzo sia inappropriato nelle scuole. Molti hanno confessato di usare occasionalmente l’intelligenza artificiale per i compiti, perché sanno che potrebbe sfuggirgli da mano la situazione. Mentre altri hanno dichiarato di non sapere utilizzare queste piattaforme in maniera efficacie. Cosa pensate di ChatGPT e dei suoi effetti sul nostro cervello? Verrà mai introdotto nelle scuole?

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Articoli scritti
Sofia Ricci

Studentessa del Sistema Moda dell'Istituto Leon Battista Alberti. Vorrei realizzare tutti i miei sogni, ma cerco di restare con i piedi per terra. Spoiler: non ci riesco.

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