Lo spettacolo non sportivo più seguito al mondo, l’Eurovision Song Contest, si è chiuso a Basilea con la vittoria dell’Austria, con Wasted Love di JJ, al secolo Johannes Pietsch.
Un successo nato prevalentemente dalle preferenze delle giurie nazionali, che hanno apprezzato la carica emotiva del brano presentato dal cantante austriaco, trascinante con il suo peculiare timbro da soprano.
L’Italia onnipresente all’Eurovision Song Contest
Lucio Corsi, con la sua Volevo essere un duro, si classifica al quinto posto, alle spalle di Austria, Israele, Estonia e Svezia, davanti ad alcuni dei grandi favoriti della vigilia, come Grecia, Francia e Albania.
Anche il terzo posto dell’Estonia, però, parla italiano: Espresso Macchiato di Tommy Cash aveva scatenato non poche polemiche, perché visto come un dileggio della cultura italiana. In realtà, la techno ballad del performer estone è uno degli esperimenti musicali più riusciti dell’Eurovision Song Contest 2025.
Ultimo posto per San Marino, con Tutta l’Italia di Gabry Ponte. Il DJ ha forse pagato il poco comprensibile concetto di presentare per una nazione una canzone dedicata interamente ad un’altra. La sigla di Sanremo 2025 non ha convinto né le giurie nazionali, né il televoto.
Infine, Michelle Hunziker, tra le presentatrici della serata, che rappresentava l’anima italofona della Svizzera, nazione ospitante.
Un contest poco musicale?
Non volendo risultare di parte, si potrebbe constatare solamente il fatto che ritmi e melodie dei brani presentati sembravano fin troppo simili. L’elettronica e la techno sono la base della musica europea? Evidentemente, in questi Anni 20 del XXI secolo, sì.
Apprezzabile il progressivo allontanamento dall’inglese, con tantissime canzoni che portano sul palcoscenico le lingue nazionali. Il fascino del variopinto scenario linguistico e culturale europeo viene così valorizzato sul palcoscenico del linguaggio musicale, universale e comune ai popoli del continente.
Però, a vincere è una canzone in inglese di un cantante austriaco, come l’anno scorso The Code di Nemo (e si potrebbe discutere sulle vibes e le tonalità molto simili tra i due brani).
Ora la prova più difficile, quella degli ascolti e delle vendite. Riuscirà JJ a replicare il successo dei Maneskin? Solo il tempo potrà dirlo. Quello che è sicuro, per il momento, è l’appuntamento per il prossimo maggio in Austria, a caccia del Microfono d’Argento.
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