Con il giorno di Hallowe’en alle spalle, domani 2 novembre si festeggia El Dia de los Muertos nei paesi dell’America Latina. Una festa che nasce dall’unione tra le credenze preispaniche del continente e la celebrazione del Giorno dei Defunti, tipicamente cattolica. Nel tempo, le tipiche maschere da scheletro con motivi floreali, che si applicano prevalentemente con pitture facciali, hanno conquistato le culture di tutto il mondo.

Nella cultura di massa
Soprattutto negli Anni 10 del XXI secolo, cinema e media hanno cominciato a dare ampio risalto alla festa messicana de El Dia de Los Muertos. Ad esempio, nel ciclo di James Bond con protagonista Daniel Craig, all’inizio del film Spectre l’agente segreto è impegnato in una missione proprio a Città del Messico, durante la parata del 2 novembre. Una delle sequenze più iconiche della saga di 007, che ha contribuito a portare nel mondo la moda della Calavera Catrina e i costumi da scheletri.
Una lettura più intima e fedele della festa viene offerta dalla toccante pellicola d’animazione Disney Pixar, “Coco”. Un bambino, proprio nel giorno della commemorazione dei defunti, si ritrova nell’aldilà, dove incontra il suo idolo. Un viaggio che permetterà al piccolo protagonista, e alla sua famiglia, di riscoprire le verità del passato e ritrovarsi, finalmente, uniti nello stesso destino.

Dalle origini ai giorni nostri
Tra le popolazioni preispaniche, la festa celebrava l’unione e il passaggio tra il mondo dei vivi e il mondo dei morti, e spesso si lasciava persino un letto libero per i defunti. Oggi, moltissimi organizzano veri e propri picnic vicino alle tombe, per mangiare e bere in compagnia dei propri cari passati nell’aldilà.
Nel mondo, la festa è oggi assorbita dall’iconografia tipica di Hallowe’en. Infatti, è molto comune vedere gente con travestimenti floreali, che imitano i teschi floreali de El Dia de los Muertos. Persino in Messico le due feste hanno cominciato a unirsi, tanto che i festeggiamenti abbracciano tre giorni, dal 31 ottobre al 1 novembre.
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