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Labubu: la tendenza mostruosa

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Orecchie a punta, un sorrisetto monello con dentini bene in vista, sembrerebbe proprio un piccolo elfo dispettoso. Adorabile, ma anche birichino, decisamente stravagante, Labubu è un fenomeno curioso e affascinante.

Come nascono i Labubu?

Labubu nasce dalla matita e dalla creatività di Kasing Lung, artista nato a Hong Kong e cresciuto nei Paesi Bassi. Già dall’infanzia, l’artista sviluppa una passione per il folklore nordico e per la mitologia: elfi, fate e leggende antiche. Lavora, dapprima, come illustratore di libri per l’infanzia, per poi specializzarsi in toy design a partire dal 2010.

Decide così di creare la serie di storie con protagonisti i “The Monsters“. Fanno parte della banda Pato, Zimomo, Tycoco, Spooky e, naturalmente, Labubu. Non lasciatevi ingannare dal suo aspetto, ha un cuore grande. Desidera aiutare gli altri, ma spesso combina guai senza volerlo. Labubu compare per la prima volta nel 2015, ma solo nel 2019, in seguito alla collaborazione con Pop Mart, raggiunge un pubblico ben più ampio. Sarà proprio questa partnership ad aumentare esponenzialmente la notorietà dei mostriciattoli, proponendo al pubblico vari colori, forme e dimensioni, dai plush toys alle vynil figures.

I personaggi della collezione sono diventati un’icona non solo del collezionismo, ma di una cultura estetica che mescola nostalgia infantile, character design e un’espressione personale senza limiti.

Il character design dei Labubu: adorabile e inquietante

Il successo di Labubu è certamente frutto di un design unico e accattivante. Con occhi grandi e vivaci, denti affilati ma un’espressione giocosa, questi personaggi giocano con il contrasto tra la dolcezza e il macabro, spingendo chi li osserva a un’istantanea connessione emotiva. Kasing Lung ha saputo catturare una sensibilità universale: l’attrazione per l’imperfetto, per l’adorabile che cela un lato selvaggio.

Ogni figura racconta una storia, ogni dettaglio è pensato per stimolare la fantasia. Una delle caratteristiche che rende questi “mostriciattoli” ancora più irresistibili è la possibilità di vestirli. Infatti, molti negozi e piccoli artigiani si sono specializzati nella realizzazione di abiti su misura per loro, trasformando ogni Labubu in un pezzo davvero unico. Tutto ciò ha dato vita a una vera e propria economia parallela fatta di piccole imprese e personalizzazioni che alimentano il desiderio di possederne sempre di più.

Come sono diventati una tendenza?

L’esplosione di popolarità dei Labubu non è certo un fenomeno nato per caso, a giocare un ruolo fondamentale nella loro improvvisa popolarità sono le dinamiche sociali che oggi dominano il mondo digitale. In un panorama basato su prodotti kawaii e “cute“, i Labubu riescono a spiccare con un’estetica a dir poco inconfondibile. Pur conservando un aspetto carino, questi pupazzetti possiedono qualcosa di strano, quasi inquietante, a creare un mix che affascina in particolare la generazione Z e i millennial. A rafforzare il tutto c’è poi il sistema di collezionismo ideato da Pop Mart. Ogni serie di Labubu propone personaggi più comuni affiancati da pezzi rari che possono essere trovati solo casualmente. Si tratta di un meccanismo che ha così trasformato l’acquisto dei Labubu in una vera e propria caccia al tesoro.

Da non sottovalutare anche l’influenza delle celebrità che hanno contribuito alla diffusione dei Labubu. Tra le prime star a farsi fotografare con uno di questi pupazzetti c’è Lisa delle Blackpink, a cui ha fatto seguito anche Rihanna. Come spesso accade per i trend social, le popstar hanno alimentato il desiderio dei pupazzetti da collezione da parte degli utenti.

A completare il quadro c’è ovviamente l’aspetto economico. Un Labubu comune può costare mediamente tra i 10 e i 15 euro, mentre quelli più particolari hanno un prezzo decisamente più elevato, dai 30 ai 70 euro fino anche ai 120 euro. Il prezzo varia anche in base alle dimensioni, ci sono quelli più piccoli da portachiavi, per poi passare a quelli da attaccare le borse, fino ai Labubu che hanno le dimensioni di peluche.

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Articoli scritti
Sofia Ricci

Studentessa del Sistema Moda dell'Istituto Leon Battista Alberti. Vorrei realizzare tutti i miei sogni, ma cerco di restare con i piedi per terra. Spoiler: non ci riesco.

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