Dopo 734 giorni dall’inizio del conflitto, Israele e Hamas hanno firmato l’accordo di pace. In queste ore è iniziato il cessate il fuoco e lo stato israeliano ha ritirato le proprie truppe da Gaza. La tregua sarà effettiva dopo la ratifica dell’accordo da parte del governo di Netanyahu, attesa per questa sera.
Nell’accordo, Hamas restituirà a Israele i 20 ostaggi ancora vivi, in cambio dei prigionieri (poco meno di 2000), eccezion fatta per Barghouti, uno dei capi del gruppo.
Per la restituzione degli ostaggi, le due parti si sono accordate su un termine di 72 ore. Mentre per i corpi delle vittime dell’attacco del 7 ottobre 2023 (dal quale il conflitto ha avuto inizio) si potrebbe dover aspettare fino 20 ottobre.
Decisiva l’accelerazione voluta dagli Stati Uniti, con il Presidente Donald Trump in prima linea per ottenere una pace “lunga e duratura“. I capi di Hamas hanno infatti ricevuto molteplici rassicurazioni dagli USA, mentre Israele ha avuto garanzie su un supporto statunitense nel mantenimento della pace.
Trump porta a casa il primo grande risultato del suo secondo mandato in politica estera, e ora si concentrerà sull’applicazione del suo “Piano per Gaza”, che era stato già annunciato negli scorsi mesi. Non solo, ora si aspetta anche un suo intervento decisivo nel conflitto tra Ucraina e Russia, dopo i primi tentativi avvenuti nel corso dell’estate.
La speranza, per tutti, è quella che, firmato l’accordo, finalmente la pace possa permettere al popolo palestinese e israeliano di trovare un accordo che ponga fine a qualunque ostilità. E che venga presto firmato l’accordo anche tra Ucraina e Russia. Il 2025 potrebbe finalmente porre fine ad anni di dolore e guerra per troppi popoli del mondo.
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